Pace a questa casa e ai suoi abitanti

Carissimi tutti,

si rinnova la visita alle Famiglie, ai luoghi Pubblici e di lavoro in occasione dell’annuale Benedizione Pasquale. Una «VISITA» attesa da molti, credo, se non da tutti, un momento bello d’incontro, di dialogo e di amicizia. Questo è ciò che penso io, ma che mi auguro che sia il pensiero di tutti i miei parrocchiani e, ormai sapete, che parrocchiani siete tutti, sia chi frequenta la Chiesa, sia chi non frequenta. Non riuscirei a distinguere i miei parrocchiani in «buoni » e «cattivi». Potrei pensare che qualcuno mi stima e mi vuol bene e altri meno, ma non è il mio modo di pensare. Se c’è in me una paternità sacerdotale, voi siete tutti ugualmente figli. Vi pregherei, allora, come accade, di non dirmi: «Io non sono un buon parrocchiano perché non frequento». Tuttavia è vero che pregare e andare a Messa è un bene per se stessi.

Con questo animo anche quest’anno ritorno a farvi visita, grato find’ora per aprirmi la porta di casa vostra e dei luoghi di lavoro e per la sempre bella accoglienza. Le offerte sono sempre gradite, ma se non potete perché i tempi sono difficili, non date nulla, senza scusarvi e siate sereni, e date quello che potete.

Dio vi benedica da quella croce da cui pende, per il nostro amore, privilegiati, noi di Pieve di Cento, del meraviglioso «CROCIFISSO DI PIEVE DI CENTO», dolce eredità dei nostri Padri.

La Vergine Maria con la sua materna preghiera ci apra il cuore alla fiducia e alla speranza.