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Annunciazione nota anche come Annunzianda

1646, olio su tela, 323x198 cm

 

Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino

(Cento 1591-Bologna 1666)

 

 

La pala fu commissionata da Francesco Maria Mastellari per l’altare maggiore della chiesa della Santissima Annunziata dei padri Scolopi, ultimata nel 1648 e annessa al collegio fondato nel 1642.

I Mastellari, famiglia di notai di origine ferrarese, membri della confraternita di Santa Maria della Devozione, si erano adoperati per l’apertura di una scuola popolare gratuita per i giovani pievesi, rivolgendosi a Giuseppe Calasanzio, fondatore a Roma dell’ordine dei Chierici regolari poveri della Madre di Dio delle scuole pie, gli Scolopi appunto. Essi commissionarono, in prima persona o in qualità di curatori testamentari, altre opere: l’Assunta di Guido Reni e la Natività della Vergine dello Scarsellino esposte in collegiata; San Michele arcangelo combatte contro Satana con San Giacomo maggiore e Alessandro Mastellari sempre dello Scarsellino, esposta nella pinacoteca civica.

L’iconografia è singolare: il Guercino rappresenta il momento precedente l’annuncio, quando il Padre Eterno istruisce l’angelo Gabriele sul messaggio da portare a Maria intenta alla lettura e alla preghiera, all’interno di un ambiente sobrio con un semplice tavolo e un’apertura verso il fondo con un paesaggio carraccesco. Si tratta di un’Annunzianda, ossia colei che sta per ricevere l’annuncio. L’angelo, con le sue grandi ali, collega cielo e terra.

Per questo dipinto il Guercino chiese solo 183 scudi, molto meno di quanto avrebbe chiesto alcuni anni dopo per un’opera simile per gli oratoriani di Forlì. Forse un particolare legame con i Mastellari rese possibile lo sconto o forse una personale stima e condivisione per il progetto di scuole gratuite per i poveri, da cui anche l’iconografia originale che pone al centro l’istruzione proveniente sia dall’ispirazione divina che dalla lettura delle Scritture.

La chiesa fu soppressa in periodo napoleonico. Nel 1798 il padre scolopino Giacomo Bottini riuscì a evitare che il dipinto venisse portato via con le seguenti parole: questo quadro è dote intangibile per l’istruzione gratuita ai poveri.

Dopo la sconsacrazione nel 1924, il dipinto fu posto nella sala consiliare municipale. Nel 1940, come attesta la lapide sulla sinistra, fu collocato in collegiata insieme al rispettivo altare, opera seicentesca in marmo di Verona, restaurata da Umberto Guidicini, e insieme alla lapide con fondo nero e lettere dorate, sulla parete di sinistra, che ricorda il benefattore Francesco Maria Mastellari.

 

 

Litania a cura di Mons. Giuseppe Stanzani

 

L’angelo Gabriele - istruito da Dio - indica che Dio ispira tutti gli uomini e le donne. Maria in preghiera cerca Dio e ascolta l’angelo che unisce al cielo aperto per tutti.

“Ecco l’Ancella del Signore, si compia in me secondo la tua Parola”.